In queste settimane milioni di figli stanno vivendo l’attesa di sapere cosa gli succederà durante le prossime vacanze estive.

I figli di genitori separati, infatti, vivono l’arrivo delle vacanze con la fatica di capire come e quando avverranno gli scambi senza certezze tra mare o montagna se non quelle di dover portare in giro per tutta l’estate il loro zaino e la loro valigia.

Per fortuna nella maggior parte dei casi, per il piacere che i bambini hanno di stare sia con la mamma che con il papà questo avviene serenamente e senza traumi.

In alcuni casi, tuttavia, questa divisione delle vacanze diventa “merce di scambio”, acuisce il conflitto tra i genitori e molti di questi finiscono per farsi dispetti sui modi di scambio, sulle borse da preparare e sui giorni in cui il minore starà con uno o con l’altro.

Oltre ad essere un comportamento molto immaturo da parte degli adulti è sempre e comunque il figlio a pagarne le conseguenze ed a soffrire. Magari in silenzio e magari aumentando i suoi sensi di colpa ma anche se facesse notare, in maniera più o meno grande, il suo disagio probabilmente questi genitori non sentirebbero il suo “grido” di richiesta di aiuto perché il loro primario interesse è quello di accusare l’altro genitore per i torti subiti caricando ancora di più il figlio di negatività.

Qui intervengono gli avvocati, gli assistenti sociali e tutte le figure che man mano nelle vicende giudiziarie si sono viste coinvolte nel conflitto. Loro non possono fare altro che leggere le sentenze e i decreti dei giudici e dei tribunali e comportarsi di conseguenza. Anche per loro questo rappresenta una fatica perché vorrebbero canalizzare la loro esperienza e la loro professionalità verso qualche cosa di più edificante che “un’agenda” e settimane per farne una definitiva.

Il miglior modo di dividere le vacanze è seguire le regole del buon senso. In primis dividere il periodo in parti uguali perché il figlio non vorrà più bene ad un genitore perché passa meno tempo con l’altro. Nella divisione bisogna poi incasellare le vacanze dei genitori in modo che il minore possa passare tempo qualificato con entrambi senza dimenticarsi che i bambini devono stare con i bambini per cui ben vengano campi estivi, estate ragazzi e tutte quelle attività che gli consentano di stare anche con i propri coetanei. Io consiglio sempre che questi “giorni neutri” non siano tolti ne alla mamma ne al papà.

Esiste oggi un modo per raggiungere questo equilibrio quando ci si accorge che tutto questo rappresenta una fatica anche per i genitori ed è quello di rivolgersi ad un professionista che usa il metodo della coordinazione genitoriale.

La coordinazione genitoriale viene utilizzata proprio in tutti i quei casi di elevata conflittualità a seguito della separazione della coppia genitoriale, cioè in tutti quei casi in cui vi è un alto livello di conflitto a cui i minori sono esposti e che rischia di far sviluppare disturbi dell’adattamento e relazionali.

Si tratta di un metodo volto a proteggere i bambini dall’esposizione ai disaccordi dei loro genitori e promuove, tutela e mantiene le funzionali relazioni genitori-bambino nel primario e superiore interesse dei figli di genitori separati.

Le vacanze sono un diritto per tutti e affrontarle con la giusta serenità le rende anche il miglior periodo per riposarsi e “ricaricare le batterie” per il nuovo anno di impegni che inizierà quando saranno finite.